In vendita dal 01/10 alle ore 09:00.
Ispirato al canovaccio Arlequin muet par crainte di Luigi Riccoboni
Soggetto originale e Regia Marco Zoppello
con
Sara Allevi, Marie Coutance, Matteo Cremon, Anna De Franceschi, Pierdomenico Simone, Michele Mori, Stefano Rota, Maria Luisa Zaltron, Marco Zoppello
Scenografia: Alberto Nonnato
Costumi: Licia Lucchese
Disegno luci: Matteo Pozzobon Paolo Pollo Rodighiero
Maschere: Stefano Perocco di Meduna
Duelli: Massimiliano Cutrera
Consulenza musicale: Ilaria Fantin
Produzione Stivalaccio Teatro in coproduzione con Teatro Stabile di Bolzano, Teatro Stabile del Veneto, Teatro Stabile di Verona con il sostegno di Fondation Teatro Comunale Città di Vicenza, Fondation Teatro Civico di Schio
Uno dei canovacci più rappresentati nella Parigi dei primi del ‘700, qui riproposto per la prima volta in epoca moderna, l’Arlecchino muto per spavento rappresenta un grande omaggio alla Commedia dell’Arte e all’abilità tutta italiana del fare di necessità virtù. Nel 1716, dopo circa quindici anni di esilio forzato, i Comici Italiani tornano finalmente ad essere protagonisti del teatro parigino e lo fanno con una compagnia di tutto rispetto: Luigi Riccoboni, capocomico della troupe, si circonda dei migliori interpreti dello stivale tra cui, per la prima volta in Francia, l’Arlecchino vicentino Tommaso Vicentini, che non parlava la lingua francese. Ed è qui che emerge il genio di Riccoboni nell’inventare un originale canovaccio dove il servo bergamasco diviene muto... per spavento!
La trama è quella “classica” della Commedia dell’Arte, con un amore contrastato e i lazzi e le improvvisazioni lasciate ai personaggi e alle maschere che portano in scena, dove gli intrecci si ingarbugliano sugli equivoci, ma che poi lentamente si dipanano; uno spettacolo in cui la tradizione della Commedia dell’Arte viene smontata e rimontata con gli strumenti di interpretazione e di lettura del XXI secolo, in cui vicende ambientate in un mondo surreale e fantastico, echi dello splendore teatrale italiano di tempi lontani, riescono ancora a strappare un sorriso grazie alla poesia del teatro.
La direzione si riserva la facoltà di apportare eventuali modifiche alla programmazione per cause di forza maggiore.
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